Visita al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli
di Claudio Manari
Accompagnato come di consueto dal maestro Ciro Cellurale , da sempre sensibile alle bellezze artistiche, archeologiche e più in generale legate alla diffusione della cultura, mi sono recato a Tivoli a visitare un monumento che di recente è stato largamente valorizzato e che normalmente non rientra fra i circuiti turistici ben più noti della cittadina a pochi passi da Roma che è altrimenti nota per le celeberrime Villa Adriana, Villa d’Este, Villa Gregoriana e per i templi della Sibilla e di Vesta: il Santuario di Ercole Vincitore.
Il Santuario di Ercole Vincitore è uno dei maggiori complessi dell' architettura romana in epoca repubblicana. Rientra nella tipologia dei santuari cosiddetti ellenistici, risalenti ai secoli II-I a.C. e costruiti sull'onda della grande influenza culturale esercitata dalla cultura ellenistica dopo la definitiva conquista romana della Grecia (146 a.C.)
L'antica città di Tivoli si identificava col culto di Ercole proprio in virtù della sua posizione strategica e lo venerava sia come dio guerriero, al quale era stata votata e dedicata una vittoria sugli Equi, sia come protettore dei commerci e della transumanza delle greggi, attività fondamentale per l'originaria economia cittadina.
La struttura del tempio, con il teatro adagiato sulla collina dominato dal luogo sacro vero e proprio, ha molte affinità con la vicina e coeva area sacra del Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, ancora ben conservata e visitabile
Si trattava di una struttura di dimensioni imponenti, la cui opera di restauro è stata completata solo nel giugno 2011.
Il teatro ha delle caratteristiche particolari. Infatti la sua pendenza è abbastanza atipica rispetto ai teatri greci. La pendenza anomala si spiega con la necessità di costruire la cavea rispettando i due piani che erano restati indenni da alcuni smottamenti del terreno.
Il tempio, ottastilo, periptero sine postico (cioè con il fronte di 8 colonne, circondato da colonne ma non nel lato posteriore), era alto m 18,50, aveva un pronao con 3 file di colonne e una cella con 2 ordini di colonne.
Il tempio era quindi alto complessivamente m 25, aveva una copertura a tetto a due spioventi dipinto di giallo, ed era visibile fin da Roma.
Negli anni 2008/2009 l'area del santuario è stata oggetto di una serie di interventi di restauro e valorizzazione, in particolar modo del teatro. I lavori hanno portato alla luce parte delle strutture originarie e condotto al recupero e all'apertura al pubblico del complesso.
L’accoglienza al complesso monumentale avviene dalla parte sommitale e percorrendo una breve stradina in discesa si giunge in vista della spianata del Tempio che purtroppo, sebbene conservato solo nelle parti relative al podio di fondazione, consente una lettura del sito anche grazie ai cartelli esplicativi che recano diverse ricostruzioni. Quello che infastidisce è una enorme struttura a traliccio che simula in elevato il colonnato e il pronao deturpando assai, a parere dello scrivente il paesaggio circostante. Ci viene spiegato che si trattava di una struttura provvisoria che fu creata per l’inaugurazione della riapertura del sito e che serviva a sorreggere una artificiosa rappresentazione del fronte per far meglio capire quali fossero le forme e le dimensioni. Purtroppo in seguito a eventi atmosferici il pannello fu distrutto e restò la parte in ferro che doveva poi essere successivamente smantellata. I costi elevati per tale operazione non hanno però permesso questo intervento. Ci auguriamo che si trovino i fondi per poterla rimuovere definitivamente.
Il resto della visita permette un tour dei sotterranei molto ben conservati e della via Tecta che costituiva un prolungamento dell’asse viario sotto il tempio e dunque al coperto.
Interessantissimo e ben realizzato il museo che conserva magnifici reperti e ospita esposizioni temporanee di grande valore. Durante il percorso è possibile vedere due plastici ricostruttivi del sito di rara fattura. Merita una menzione la moderna concezione dell’area espositiva che si sviluppa su due piani e che accoglie una struttura di accoglienza anche per i più piccoli che possono essere intrattenuti da personale preposto e trascorrere momenti educativi e piacevoli.
Dal settembre 2016, il santuario è riunito, sotto un'unica gestione autonoma, ai siti monumentali di Villa Adriana, di Villa d'Este, della Mensa Ponderaria e del Mausoleo dei Plauzi. Si tratta di un organismo che catalizza le eccellenze del territorio e si configura quale sistema unico di valorizzazione del patrimonio. L’Istituto si è dato il nome VILLAE, col quale allude all’amenità e all’accoglienza del territorio su cui insiste.
Da segnalare la professionalità e la disponibilità del personale presente al sito e la meravigliosa accoglienza. Una visita imperdibile che consiglio a tutto per scoprire una meraviglia poco nota a due passi da Roma.
Di seguito per maggiori informazioni il link di approfondimento.
(Foto di Claudio Manari e Ciro Cellurale)
https://www.levillae.com/2022/09/26/il-santuario-di-ercole-vincitore-e-il-territorio-tiburtino_master-architecture-landscape-archaeology/