Vermentino, vitigno dei cambiamenti climatici
Nella foto, da sinistra: Pierpaolo Lovrieri, presidente Federazione Strade del Vino, dell’olio e dei sapori di Toscana e autore del volume; il direttore di Città del Vino, Paolo Corbini; il vicepresidente di Piemonte Land, Filippo Mobrici; l’autore e professore Luigi Bavaresco, facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali Università Cattolica del Sacro Cuore; a destra il presidente di Città del Vino, Angelo Radica
Il nuovo libro di Mario Fregoni, Pier Paolo Lorieri e Luigi Bavaresco e 36 coautori
Unlavoro imponente che si addentra nelle origini del vitigno, ne disegna la diffusione geografica, oltre ad approfondiregliaspettienologici,ampelografia, genetica,selezione clonale,attitudini agronomiche, caratteristiche sensoriali e valorizzazione del vino presso i consumatori
L'Associazione Nazionale Città del Vino presenta il libro Vermentino, vitigno dei cambiamenti climatici. Gli autori sono Mario Fregoni, Pier Paolo Lorieri e Luigi Bavaresco - coadiuvati da altri 36 collaboratori - ridisegnano la storia del Vermentino arricchendola di nuovi studi e ricerche. Un lavoro imponente di oltre 300 pagine che si addentra nelle origini del Vermentino, ne disegna la diffusione geografica, oltre ad approfondire gli aspetti enologici, l'ampelografia e la genetica, la selezione clonale, le attitudini agronomiche, le caratteristiche sensoriali e la valorizzazione del vino presso i consumatori.
Quest'opera racconta tutto quello che c'è da sapere su una varietà italiana che sta interessando il mondo per la sua plasmabilità nella produzione di vini ariche alternativi, spesso non scontati, differenziati rispetto al territorio di produzione; varietà che risulterebbe, secondo gli autori, ben adatta ai cambiamenti climatici in corso, sostenibile nella sua gestione e in costante crescita di produzione nel modo. Rappresenta un esempio delle potenzialità del germoplasma italiano, delle sue tremila diverse varietà; dimostra come il rapporto tra mondo vitivinicolo, ricerca e divulgazione, con il coinvolgimento delle istituzioni, e la necessaria libertà intellettuale, possa offrire aspettative inedite per le varietà italiane.
Questo libro non può mancare sullo scaffale di enologi, produttori, ricercatori e studiosi, sommelier e di tutti gli appassionati della cultura del vino.
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