Turismo LGBT: un mercato in forte ascesa
di Antonio Castello
In Italia sono almeno 3 milioni le persone LGBT dichiarate che producono un fatturato turistico di oltre 2,7 miliardi di euro. Sono questi i dati più significativi emersi da un rapporto curato dalla Lanfranchi Editore per il Gruppo Sonders & Beach in collaborazione con l’Associazione Italiana Turismo Gay and Lesbian. Dal rapporto emerge anche che questi turisti hanno una cultura superiore alla media (il 24% è laureato), in molti casi sono liberi-professionisti (14%) e spesso rivestono la qualifica di dirigente (9%). Hanno un reddito medio-alto (dai 1500 ai 3000 euro), hanno quasi tutti uno smartphon (92%), hanno almeno un account social (91%), usano app per viaggi e vacanze (28%), fanno uso di car sharing (26%), hanno profili facebook (85%), usano whatsapp (87%), Instagram (52%), Twitter (39%) e Linkedin (28%). Insomma si tratta di una fetta di turisti affatto trascurabile e per certi aspetti anche appetibile, considerato il livello sociale e le possibilità economiche.
Precursore del settore in Italia è il tour operator Quiiky che da 10 anni è sul mercato, rappresentando oggi la punta di diamante del settore. “Quando abbiamo iniziato, dice Alessio Virgili (nella foto), amministratore unico del t.o., abbiamo trovato una resistenza da parte della distribuzione, timorata di perdere clientela tradizionale, ma anche del consumatore che non comprendeva appieno i benefici del nostro tipo di offerta. Oggi siamo di fronte ad un nuovo cambiamento in un mercato che da allora è in costante ascesa e ha visto la nascita dei primi competitor, ma anche la scomparsa di alcuni di loro. Se siamo sopravvissuti non è certo ad una politica del cosiddetto “prezzo basso” (una cultura che non ci appartiene), ma presentando idee innovative. Sono nati così gli Untold History Tour che in Italia hanno oggi migliaia di visitatori: una formula (fare un Untold History Tour significa visitare luoghi non come tutti gli altri, ma come turisti LGBT appassionati alla propria storia identitaria), che noi volgiamo lanciare anche all’estero in collaborazione con gli Enti di Promozione turistica. In questo senso saranno pronti a breve nuovi itinerari e tra questi la East Cost americana e San Francisco sulle tracce del movimento LGBT iniziato da Harvey Milk. Itinerari che si vanno ad affiancare a quelli tradizionali come il tour in Israele, nei luoghi della memoria delle vittime dell’olocausto omosessuale a Tel Aviv o, anche, in luoghi biblici come quello dove si pensa sorgesse Sodoma. In Grecia c’è un percorso da Atene a Salonicco sulle tracce di quella civiltà in cui l’omosessualità era un’abitudine e non un peccato. Ma questi, conclude Virgili, non sono che esempi di un’offerta molto ampia e variegata”
Che il movimento sia in forte ascesa lo dimostra anche l’interesse che il settore rivestirà nell’ambito dei programmi della prossima BIT di Milano (2-4 aprile) dove sarà allestita un’apposita Area dedicata al Turismo Gay (un tempo esclusiva di No Frills, la Borsa di Bergamo oggi confluita nella Bit). Numerosi gli appuntamenti previsti per l’occasione: dall’incontro con l’Ente del Turismo Israeliano (2 aprile) a quelli del giorno seguente con Massachusetts, Air Berlin, Thailandia, Las Vegas assieme a Caesar Palace Hotel e alla compagnia aerea Virgin. La giornata più importante sarà comunque quella del 3 aprile allorché Sonders & Beach presenterà la sua nuova ricerca sul mercato LGBT con i dati sul turismo internazionale verso l’Italia. Titolo dell’incontro: Il mercato LGBT del terzo millennio. Seguirà nel pomeriggio dello stesso giorno un incontro per fare il punto sulla legge Cirinnà a più di un anno dalla sua entrata in vigore.