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Tour archeologico della Sardegna: Nora, Tharros, e Antas

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di Claudio Manari

Come di consueto, ogni anno, col sopravvenire della bella stagione, lo scrivente, insieme al maestro Ciro Cellurale (nelle foto di questo servizio), pittore ormai noto internazionalmente, appassionato promotore delle bellezze artistiche italiane, allo scopo di divulgare il più possibile il patrimonio culturale dei paesi e borghi meno conosciuti della penisola, si reca in località che spesso sono trascurate dai turisti, in quanto non sempre inserite nei tour proposti dagli operatori di settore.

14CirocolonnesardegnaTali realtà meritano invece maggiore attenzione e pertanto è sempre un piacere descriverne le più importanti testimonianze artistiche allo scopo di invogliare ad una visita e a maggiori approfondimenti.

Il tour descritto in questo articolo, riguarda alcune località archeologiche della Sardegna Punico-romana che oltre ad essere situate in località di incomparabile bellezza paesaggistica sono ricchissime di vestigia che meritano assolutamente una visita.

Cominciamo il tour visitando l’antica città di Nora, che , collocata all'estremità del capo di Pula  fu la prima città fenicia della Sardegna, dominata dalla Torre del Coltellazzo e caratterizzata all'epoca, dall'importante porto dal quale si poteva arrivare e partire   con qualsiasi vento, grazie alla sua particolare posizione su una penisola, esposta in inverno ai venti da un lato, e d’estate dalla parte opposta, garantendo riparo nelle due diverse stagioni alle imbarcazioni in arrivo e partenza. Si tratta di un insediamento antico 3000 anni, di primaria importanza, che ai tempi del municipium romano (II-III secolo d.C) contava 8000 abitanti: vi si ammirano il teatro, i resti delle terme e del tempio di Esculapio, del foro, di alcune abitazioni, il quartiere punico, la zona del mercato.

Qua e là sono visibili pregiati mosaici ben conservati, e ammirevoli opere d’ingegneria civile come cisterne, canali di raccolta e scolo dell’acqua. Ai lati opposti i resti dei due antichi porti e a monte una necropoli della fine del VII secolo a.C. che si sviluppa su tre ettari, in gran parte ancora da dissotterrare.10gradinataSardegna

Terminato il giro dell’area archeologica di Nora, con lo stesso biglietto, recentemente è stata riaperta al pubblico anche la    vicina Torre di guardia del Coltellazzo dalla quale si può godere di uno spettacolare panorama dall’alto.

Rimarchevole e degno di essere citato è il sistema di accoglienza dei turisti che si avvale di personale preparato, disponibile e soprattutto squisitamente  educato, cosa ormai sempre più rara. Un fornitissimo bookshop e una area ristoro con bar è disponibile all’ingresso degli scavi.

La guida che accompagna le visite, non si risparmia nelle descrizioni, unendo ai particolari archeologici, racconti sulla storia degli scavi e anticipazioni su quelli in corso e che saranno condotti in futuro.

Meta successiva del tour è il Tempio di Antas, nel territorio di Fluminimaggiore. 

Il sito incastonato nel meraviglioso paesaggio montuoso del cuore della Sardegna mineraria, ha un fascino che non è facile descrivere con le parole. La sistemazione dell’area è stata curata nei minimi particolari e offre diversi percorsi che facendo fulcro sul Tempio si dipanano tra sentierini circondati dalla vegetazione e spaziano dai villaggi nuragici, ai percorsi botanici . 

15cirostatuesardegnaNell'area archeologica, infatti oltre al tempio, si possono visitare una piccola necropoli, nella zona antistante il tempio (scoperta nel 1984, oggi le tre tombe ritrovate non sono visibili), i resti di un antico villaggio nuragico (1200 a.C.-900 a.C.) usato anche in età tardo-romana le cave romane, da cui si estraevano i massi calcarei utilizzati per costruire il tempio; un antico sentiero che collega l'area archeologica ad una grotta di interesse speleologico nella quale, grazie ad alcuni ritrovamenti di oggetti nuragici, si ritiene che venisse praticato il culto dell'acqua.

Non meno importanti gli antichissimi affioramenti rocciosi che contribuiscono a rendere interessante il contesto naturalistico. 

Il protagonista assoluto comunque rimane il Tempio… Le forme attuali, ricostruite con il materiale originale, con una splendida anastilosi per nulla invasiva o artefatta, sono quelle del Tempio romano che  venne costruito per il volere dell'imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.) e restaurato durante Caracalla (213-217 d.C.) sull'area del tempio punico. 

Il tempio venne scoperto nel 1836 dal generale Alberto La Marmora e assunse come citato prima la forma attuale dopo la ricostruzione avvenuta nel 1967. La parte anteriore del tempio è composta da sei colonne, quattro frontali e due poste ai lati, alte otto metri circa e aventi capitelli di ordine ionico. Originariamente era anche presente un frontone triangolare. La cella centrale era accessibile tramite due aperture laterali. Nel pavimento della cella è visibile una parte di un mosaico. Infine la parte sacra del tempio è dotata di due recipienti quadrati, profondi circa un metro, i quali contenevano l'acqua utilizzata nei riti di purificazione. La gradinata frontale, attraverso la quale si giungeva al podio, era composta da vari ripiani compreso quello dedicato all'altare che, secondo i canoni dell'epoca, si trovava all'esterno dei tempio. Probabilmente era presente una statua del Sardus Pater Babai che, a giudicare dalle dimensioni di un dito rinvenuto in loco, poteva avere un'altezza di circa 3 metri. 16maretorresardegna

Il viaggio procede verso la città di Tharros, situata sulla punta della penisola del Sinis in provincia di Oristano. 

La città fu fondata dai Fenici nell'VIII secolo a.C. nei pressi di un preesistente villaggio nuragico dell'età del bronzo. Il villaggio protosardo di Su Muru Mannu, sopra il quale fu impiantato il tofet, venne abbandonato pacificamente dai suoi abitanti che, stando ai dati archeologici, collaborarono con i fenici alla costruzione del nuovo centro urbano. 

15anfiteatrosardegnaSuccessivamente, sotto la dominazione cartaginese, la città venne fortificata e ampliata e conobbe un periodo di floridezza economica con l'intensificarsi dei rapporti commerciali con l'Africa, la Spagna e la città di Massalia, odierna Marsiglia in Francia.  

Sotto la dominazione romana Roma dal 238 a.C., all'indomani della prima guerra punica, pochi decenni dopo (215 a.C.) fu uno degli epicentri della rivolta anti-romana capeggiata da Ampsicora. In età imperiale ci fu un intenso rinnovamento urbanistico con la costruzione delle terme, dell'acquedotto e la sistemazione della rete viaria con lastricato in basalto. La città ottenne lo status di municipium di cittadini romani. 

L'area è attualmente un museo all'aria aperta, gestita con gran cura dalla Società Penisola del Sinis Coop.e gli scavi vanno avanti portando alla luce maggiori notizie sul passato di questa città. Ciò che è possibile vedere risale soprattutto al periodo della dominazione romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti vi sono il tophet, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell'area con case e botteghe artigiane. 

Durante la visita siamo accompagnati da una gentilissima ragazza parte di un gruppo di studio,  che ci spiega ogni dettaglio con preparazione e competenza e ci conduce anche in prossimità dell’area ove vediamo all’opera archeologi della Sovrintendenza che stanno restaurando gli edifici. 

Una visita splendida che non sarà facile dimenticare che è stata completata con la scoperta del Museo Civico Archeologico di Cabras Il Museo, inaugurato il 28 dicembre 1997, situato sul bordo dello Stagno di Cabras, alla periferia dell'abitato. Nelle sale del Museo è in esposizione un'ampia raccolta di materiali archeologici provenienti principalmente dagli scavi effettuati nel sito di Cuccuru Is Arrius, negli anni 1978-80, ed a Tharros, dagli anni '50 in poi. Perla del Museo sono i Guerrieri di Monte Prama ormai celebri in tutto il mondo per la loro peculiarità e unicità.

Un tour come avete potuto leggere, che non tradisce le aspettative e vi farà ritornare a casa con sensazioni acquisite indimenticabili.