Tassa di Soggiorno: Fiavet scrive al Ministero
Una vera e propria minaccia per il turismo organizzato che ha già chiuso le contrattazioni per il 2025 con gli operatori stranieri
Il presidente di Fiavet Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, ha scritto al ministro del Turismo, Daniela Santanché, esprimendo preoccupazione per l’ipotesi di aumento della tassa di soggiorno.
“In un mercato turistico così competitivo come quello con cui si confronta la destinazione Italia - scrive il presidente di Fiavet Confcommercio - la percezione dei costi influenza drasticamente le scelte dei viaggiatori”. L’aumento della tassa di soggiorno, inoltre, causerebbe al turismo organizzato gravi problemi, in considerazione del fatto che le imprese turistiche lavorano in programmazione con grande anticipo per vendere pacchetti sui mercati internazionali.
“Questo complesso lavoro vede in questo momento i nostri operatori impegnati a chiudere i contratti con i buyer stranieri per la stagione 2025 - spiega Ciminnisi - pertanto, diventa impossibile riaprire le contrattazioni e aggiornarle su tutti i mercati”. Il prezzo del pacchetto deve essere infatti “finito“ al fine di garantire il rispetto nei confronti del consumatore finale. Di conseguenza, qualsiasi intervento atto a variare in corso d’opera quanto già stabilito nei contratti potrebbe spostare l’attenzione degli operatori internazionali su destinazioni alternative.
Fiavet Confcommercio fa presente al ministero quanto una possibile contrazione del turismo non avrebbe riflessi solo sugli albergatori, ma sull’intero settore del turismo e sull’indotto derivante. “Un calo - afferma il presidente di Fiavet Confcommercio - che metterebbe a rischio posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di molte attività; occorre quindi la massima attenzione e grande lungimiranza, dal momento che il prodotto italiano si trova a confrontarsi con le destinazioni dell'Europa continentale e con quelle del Mediterraneo, dove le istituzioni operano per sostenere la competitività”.
Fiavet Confcommercio chiede infine che vengano interpellate tutte le voci della filiera turistica di fronte a queste scelte, in modo che gli aspetti tecnici e la dinamica dei mercati turistici siano adeguatamente rappresentati.