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Sulle orme delle famiglie nobili in Repubblica Ceca. Il 2025 è l’anno dedicato a quelle italiane…

Da ora, esposizione ed eventi a casa Collalto, Colloredo e Piccolomini

  
  

Dal 2011 l’Istituto Nazionale per i Beni Culturali di Praga - in collaborazione con il Ministero della Cultura e altri Enti per la tutela del patrimonio storico – portano avanti il progetto Sulle orme delle famiglie nobili, con l’intento di ricostruire e riproporre la storia di quelle antiche casate che nel Paese hanno lasciato un segno importante, ma anche uno straordinario valore in termini di residenze, castelli e altre architetture oggi gestite dallo stesso Istituto.

Avviato appunto nel 2011 in occasione della mostra I Rozmberk, la famiglia di magnati cechi e il suo viaggio nella storia al Maneggio di Wallenstein (Praga), il progetto si concentra ogni anno su una nuova stirpe e promuove il mantenimento e il restauro degli stessi monumenti.

Forte è stato, soprattutto in fatto di arte e cultura, il legame tra il mondo ceco e quello italiano tra XVI e XVIII, con conseguenti intense influenze in territorio boemo, favorite appunto da aristocratici, magnati e letterati originari del Paese d’Oltralpe. Ecco allora che il 2025 è stato nominato Anno della Nobiltà Italiana, la cui cerimonia di inaugurazione si è appena tenuta nel Giardino Kvetna di Kromeriz, contestualmente alla commemorazione del 350° dalla conclusione del completamento della sua costruzione da parte di capomastri italiani, su ordine del vescovo di Olomouc, con radici nel Nord Italia, Carlo II del Liechtenstein-Castelcorno.

L’Anno della Nobiltà Italiana è dedicato a un tris di famiglie -Collalto, Colloredo e Piccolomini (giunte nelle terre ceche dopo la Battaglia della Montagna Bianca, al servizio dell’imperatore austriaco) - e alle loro residenze di Uhercice, Opocno e Nachod. Splendide cornici che si animeranno con diversi eventi culturali collaterali, tra cui la Notte dei Castelli nel mese di agosto. In questo specifico caso, il progetto punta a opere di restauro, ma anche all'apertura di un appartamento barocco, con decorazioni in stucco uniche di provenienza italiana, nell'ala Ovest del castello di Uhercice, di proprietà dello Stato.

I Collalto

Rambaldo XIII di Collalto (1579-1630) fu promosso al rango di conte imperiale. In Boemia acquistò un certo numero di tenute, in particolare Brtnice, Rudolec e Cerna. Nella seconda metà del XVIII secolo, la famiglia acquisì anche Uhercice, Pisecna, Slavetin e Okrisky. I Collalto - nel XVIII e XIX secolo importanti diplomatici, membri della corte imperiale e mecenati delle arti con il diritto di utilizzare il titolo di principe - erano tra i dieci maggiori proprietari terrieri della Moravia. La sede principale del ramo moravo della famiglia divenne Brtnice e il castello di Uhercice fu utilizzato come residenza estiva. Altri castelli a Knezice, Jestrebi, Cerna, Rudolec e Pisecna furono utilizzati per soggiorni di breve durata e come sedi di amministrazione di singoli possedimenti.

I Colloredo

Rodolfo di Colloredo-Waldsee (1585-1657), generale e feldmaresciallo dell'esercito imperiale, e suo fratello Geronimo (1528-1638) ricevettero la tenuta di Opocno nel 1635 per i loro successi militari al servizio dell'impero. A poco a poco, si aggiunsero altri possedimenti, come Dymokury, Smidary, Dolni Pocernice, Tloskov, Petrovice, Dobris, Oboriste, Nepomuk, Zelena Hora ecc. Nel 1723, ai Colloredo fu concessa la carica ereditaria di più alto maggiordomo provinciale del Regno di Boemia e successivamente il titolo principesco. Nel 1938, i membri della famiglia aderirono alla Dichiarazione Nazionale della Nobiltà Ceca, quindi i Decreti di Benes non si applicarono loro, e dopo il 1989 parte delle proprietà fu loro restituita.

I Piccolomini

Ottavio Piccolomini (1599-1656), generale e feldmaresciallo dell'esercito imperiale, è noto come uno degli esecutori dell'assassinio di Albrecht di Wallenstein a Cheb (1634). Per questa lealtà all'imperatore, fu ricompensato con un'importante tenuta di Nachod nel Nord-Est della Boemia. Il castello divenne la residenza principale della famiglia in Boemia. All'inizio del XVIII secolo, il principe Lorenzo Piccolomini fece costruire la residenza di caccia di Ratiborice, utilizzata in seguito dalla vedova. Nel 1783, questa linea familiare si estinse in linea maschile e la proprietà passò alla famiglia Desfours.