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Sostenibilità

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di Claudio Pina

Trasporti e sostenibilità. Stimolante Convegno caratterizzato da grossi punti esclamativi e da grossi punti di domanda 

Il 3 giugno alla Università di Milano Bicocca, nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile promosso da ASVIS,  si è svolto un evento che ha visto riuniti sia attori istituzionali che quelli del mondo delle imprese con un comune obiettivo di sviluppare una linea coerente e concreta verso un trasporto sempre più consapevole.

La prima parte dell’incontro ha visto  un brillante Andrea Giuricin,  docente di trasporti ed economia , nonché consulente internazionale, condurre con mano attenta ai tempi, la partecipazione di Ugo Arrigo,  professore di scienza delle finanze; di Matteo Colleoni,Mobility manager; di Florent Moretti dell’Ambasciata  di Francia a Roma, in un dibattito partito da un grosso punto esclamativo: il trasporto inquina! e seguito da un non meno grosso punto di domanda: che fare?

Il quadro generale è in parte incoraggiante perché grandi aeree come quella dei paesi europei e anche Usa stanno segnando un buon impegno contro l’inquinamento, ma in parte scoraggiante perché ci sono paesi emergenti di grande peso come Cina e India che appesantiscono notevolmente il bilancio dell’inquinamento. 

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E’ emersa chiaramente sia l’impensabilità di risolvere il problema con l’eliminazione delle auto, sia la indiscussa validità della ferrovia, giudicata almeno dieci volte  meglio come controllo emissioni. La strada più indicata sembra essere quella di una mobilità integrata e a basso impatto. Insomma buon senso e mediazione vincono sempre e sono addirittura una necessità in un quadro assai articolato e affollato che vede problemi e soluzioni rincorrersi tra punti esclamativi e di domanda. Ecco le questioni dal tipo di carburante agli emergenti nuovi mezzi per una mobilità integrata, ai delicati piani di incentivazioni, al rapporto tra mezzi pubblici e privati, ai mezzi elettrici privati e pubblici, alla crescita quasi spontanea di scooter e bike, fino al monopattino elettrico, per finire alla necessità di una regolamentazione che, come spesso succede, invece di aprire allo sviluppo va a sanare una realtà che si è già imposta, un codice della strada che giunge “dopo”, fino alla urgenza di una normativa in grado di attivare gli investimenti .

In Europa ci sono realtà come quella francese che indicano la via dell’impegno su riorganizzazione della mobilità che passa dalla innovazione dei sistemi della pendolarità, al controllo qualità dell’aria, allo sviluppo di bus elettrici e taxi a idrogeno fino all’ avanguardia dei mezzi pubblici e privati con i pannelli solari.

E’ emerso anche un interessante aspetto umanistico-psicologico e cioè di come l’atteggiamento comportamentale, le abitudini, la tradizione, influenzi le scelte del tipo di mobilità, sia spontanea che forzata dai regolamenti e norme della viabilità con una soluzione che vede nella gestione sempre più integrata  tra ferrovia e metropolitana,  nuovi mezzi privati e pubblici, la costruzione di un mosaico funzionale.

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La seconda parte del Convegno ha visto in scena le imprese del settore con i rappresentati di Italo  Nuovo Trasporto Viaggiatori , Fabio Sgroi; di Snam 4mobility, Andrea Ricci; e Go Flash, Matteo Corasaniti. Sempre con la guida di Andrea Giuricin

Sono emersi inquietanti dati come quello che ci segnala che mediamente stiamo fermi nel traffico per un totale di cinque settimane all’ anno, che dobbiamo dedicare la massima attenzione a questo momento definito di “transizione energetica”, come a tutto quello che “non si vede” nel bene e nel male, ma che lascia il segno sulla nostra vita di people in movimento, dalla sicurezza, ai costi, alla vivibilità che va dalla connessione della comunicazione al confort in movimento,all’igiene.

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Italo ha presentato un ottimo bilancio sul tema trasporto e sostenibilità perché da sempre ha investito su treni innovativi costruiti con materiali riciclabili, progettati per l’alta velocità ma nel rispetto ambientale coniugando tecnologia, sicurezza, risparmio energetico.

Il Convegno si chiude con un invito a concentrare  la massima attenzione di tutti, persone, istituzioni, imprese, ai nuovi scenari in arrivo e ai nuovi protagonisti, non ultimi quei giovani studenti della Università Bicocca che hanno affollato l’incontro e che loro stessi sono innovazione e speranza per un mondo sostenibile e consapevole.