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Presentato a Roma il 1° Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism

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Promosso dal Buy Wedding in Italy , sarà gestito dalla JFC

di Antonio Castello

Se c’era ancora qualche dubbio sull’importanza del Turismo Matrimoniale nel nostro sistema turistico, interviene ora anche un Osservatorio Italiano del Destination Wedding Tourism, presentato questa mattina a Roma nella splendida location dello Stadio Domiziano a Piazza Navona.

“Non darò dati - esordisce Massimo Ferruzzi, Amministratore Unico di JFC che gestirà in qualità di Direttore Scientifico l’Osservatorio - che rimandiamo a novembre, quando si terrà il Buy Wedding in Italy a Bologna. Ma allora, l’Osservatorio non si limiterà ad una pura analisi statistica, ma si concentrerà soprattutto su fattori economici e sociologici. Il Wedding Tourism è un fenomeno complesso che, nato soltanto qualche anno fa (il primo articolo su un quotidiano nazionale è apparso nel 2011), si è sviluppato con una rapidità impressionante. Quello che ci aspetta è un lavoro molto impegnativo solo se si pensi che la rilevazione prenderà in considerazione ben 17 aree, quelle che noi abbiamo individuato e che compongono la filiera: dai flussi alle presenze, dalla spesa al numero degli occupati, senza parlare della sistemazione alberghiera, del catering, dei fiori, dell’autonoleggio, delle foto-video e di tutto quanto possa ruotare intorno ad un matrimonio”.

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L’Osservatorio è promosso dal Buy Wedding in Italy, il cui Presidente, Valerio Schönfeld, fondatore e direttore dell’organismo, ha voluto precisare come esso rappresenti un punto di svolta, un ulteriore tassello della piattaforma. “L’Osservatorio - ha detto - sarà il principale strumento di conoscenza del fenomeno Wedding e suo obiettivo primario sarà quello di fornire a tutti gli operatori del settore (giornalisti, esperti, agenti di viaggio, tour operator ed altri) ogni informazione utile a gestire in modo ottimale il settore”.

Il Comitato Scientifico dell’Osservatorio (nella foto di apertura) è composto oltre che da Massimo Feruzzi, Direttore Scientifico dell’Osservatorio, Valerio Schönfeld, direttore del BWI,  Bianca Trusiani, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del BWI, da Paolo Corvo, Direttore del Laboratorio di Sociologia dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pellenzo, dove insegna sociologia generale e del territorio, sociologia dei consumi, gastronomia e ricerca sociale e da Giovanni Salvati Celestino, dottore agronomo con specializzazione nella diversificazione dell’agricoltura.

L’anima del Comitato, come si può notare molto rappresentativo, è comunque incarnato da Bianca Trusiani, tra i maggiori esperti del settore wedding nazionale, secondo cui “Il matrimonio è un processo molto complesso, comprendente moltitudini di operatori e attività da pianificare, generando nuove possibilità per i territori e le aziende. Gli attori che vanno ad interagire in questo mercato sono molteplici: strutture ricettive, pasticcerie, wedding planners, tintorie, ateliers, DMC, Comuni, convention bureau, fioristi, parrucchieri e alla fine i tour operator di incoming che sono il tramite per eccellenza della vendita di prodotti turistici. E’ necessario quindi mettere a sistema tutta l’offerta locale per poter entrare nel mercato del Destination Wedding ed andare ad intercettare flussi sia B2B sia B2C. La necessità di un osservatorio così articolato, può dare la possibilità di individuare gli indicatori d’impatto per la creazione del prodotto turistico della filiera corta. Ad oggi molti territori in tutta Italia- ha concluso Bianca Trusiani nel suo intervento - iniziano ad essere realmente interessati al Destination Wedding e chiedono supporto proprio perché vogliono, soluzioni reali e che portino risultati concreti. Le coppie di futuri sposi provenienti da tutto il mondo vengono attirate dalle tradizioni più autentiche che compongono la vera ricchezza, in termini di incoming wedding, anche dei territori più piccoli o non propriamente valorizzati da un turismo già presente”.

Anche se i primi dati verranno forniti a novembre, le prime indicazioni (l’Osservatorio è già operativo da almeno un paio di mesi) Massimo Feruzzi le ha volute fornire e riguardano soprattutto alcune tendenze: il “Mini Wedding” di soltanto 3 notti, solo la coppia o con pochi amici (max 12), capace però di generare una spesa di 86 mila euro per evento; il “Family” con i figli dei precedenti matrimoni e i parenti più stretti e il “Wedding-Avventura-Natura”: 10 giorni di esperienze attive con amici, preferibilmente in coppia, max trentacinquenni.