PER IL CUORE AL CALDO LA PAROLA D'ORDINE E': PREVENZIONE

L'autorevole parere del cardiologo Dottor Claudio Coarelli, responsabile del Reparto di Cardiologia della Nuova Villa Claudia a Roma

Abbiamo letto con grande interesse un'intervista rilasciata a ridosso dell'estate dal Dottor Claudio Coarelli, responsabile del Reparto di Cardiologia della Nuova Villa Claudia, a Marino Collacciani, Direttore Responsabile della rivista My Life.

I suoi consigli, le sue "istruzioni per l'uso" del nostro muscolo più importante, erano mirate a come affrontare il caldo e i disagi nonché malesseri che può provocare, anche e soprattutto in presenza di eventuali patologie cardiache. Consigli per l'estate, dunque, ma c'è tanta gente che viaggia anche d'inverno verso paesi tropicali, verso i Caraibi, verso i "paesi di sabbia" come gli Emirati, verso taluni paesi dell'Africa Equatoriale… E allora perché non riprendere alcune considerazioni espresse dal dottor Coarelli, accompagnate da suggerimenti preziosi?

Che cosa deve fare un cardiologo responsabile?, chiede il giornalista. "Nella gestione del paziente cardiopatico, soprattutto se iperteso – è la risposta – occorre tener conto di molti fattori e considerare numerosi parametri clinici (in primis, pressione arteriosa, ritmo cardiaco, funzione sistolica ventricolare, analisi ematocimiche) mirando a mantenerli in costante equilibrio fisiologico"

Quali le strategie clinico-terapeutihe da intraprendere prima di affrontare climi caldi? Risponde il Dottor Coarelli: "Partiamo innanzitutto da un opportuno controllo clinico-diagnostico (ecocardiogramma, visita cardiologica, eventuali esami di aboratorio mirati, quali elettroliti ematici, solo per citare i principali) da effettuare prima di partire per luoghi caldi o prima di affrontare la stagione estiva. In tal modo, oltre a inquadrare la situazione del paziente, si potrà eventualmente resettare in modo opportuno la terapia in atto. Sappiamo comunque – prosegue il cardiologo – che nell'80% dei cardiopatici è necessario ridurre (a volte dimezzare) durante il periodo estivo e nei paesi molto caldi, la la terapia diuretica e, più in generale, antipertensiva".

E' assolutamente sconsigliata, specie ai pazienti anziani, ogni forma di "fai da te", vedi interruzione motu proprio e totale di una terapia: gli effetti potrebbero essere davvero nefasti, apprendiamo.

Quanto all'uso degli integratori, il Dottor Coarelli è chiaro: "Laddove necessario, la revisione terapeutica pre-estiva consente la prescrizione di integratori elettrolitici a base di potassio e magnesio che, con una sudorazione aumentata, subiscono una riduzione sia a livello ematico sia a livello intracellulare. Quest'ultima evenienza è particolarmente pericolosa nel cardiopatico: infatti significative ipokaliemia (carenza di potassio nel sangue) e ipomagnesiemia, oltre a determinare una notevole astenia, possono causare aritmie cardiache quali extrasistole e fibrillazione atriale".

Per evitare un'altra evenienza relativamente frequente in estate e/o in presenza di climi caldi all'estero, vale a dire la riduzione del sodio ematico (iponatriemia), "è necessaria – afferma il dottore - una riduzione dei diuretici e, in taluni casi, l'aggiunta di piccole quantità di sale nella dieta del paziente".

L'ultima domanda verte sull'importanza della scelta della località di villeggiatura (o della destinazione di un viaggio invernale) rispetto ai problemi dei cardiopatici. Risponde il Dottor Coarelli: "Qui posso brevemente premettere che in procinto di ogni viaggio, soprattutto in estate, il paziente cardiopatico dovrebbe effettuare un controllo cardiologico che renda possibile un'esatta valutazione della sua situazione clinica. In base ad essa, di concerto col cardiologo, si potrà ragionevolmente pianificare la location più adeguata per ciascun paziente. Più in generale, invito i cardiopatici che decidessero di spostarsi per le vacanze a consultare il sito www.consiglidiviaggio.it"

(Da "My Life", periodico d'informazione della Casa di Cura Nuova Villa Claudia – www.nuovavillaclaudia.it)