Nuovo Governo, gli auguri di buon lavoro delle Città del Vino
Il Presidente Angelo Radica (a sinistra nella foto): “Chiediamo incontro con i neoministri del Turismo e dell’Agricoltura per il rilancio dell’enoturismo e delle economie dei piccoli territori”
Dalle Città del Vino gli auguri dei sindaci al nuovo Governo, presieduto da Giorgia Meloni, e la richiesta di un incontro con i neoministri del Turismo, Daniela Santanchè, e dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.
“Facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo esecutivo con l’auspicio che l’enoturismo, la promozione del vino e la tutela dei nostri territori diventi sempre più centrale nelle politiche di rilancio e difesa delle economie locali, del made in Italy, dei paesaggi e delle eccellenze agroalimentari che contraddistinguono il nostro Paese – dichiara il presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Chiediamo un incontro appena possibile con i nuovi ministri del Turismo e dell’Agricoltura per presentargli il lavoro fatto in questi anni dalle Città del Vino per la difesa e promozione dei territori e delle risorse enoturistiche, a partire dall’Osservatorio sul Turismo del Vino, ormai ventennale, e che potrebbe diventare uno strumento utile per il legislatore e riconosciuto proprio dal Ministero del Turismo”.
L’ultimo Rapporto delle Città del Vino, edizione 2022, redatto da Nomisma con il contributo delle Donne del Vino e di La Puglia in Più, ha evidenziato che il turismo enogastronomico saprà rilanciarsi dopo la pandemia. L’indagine ha rilevato le macro priorità su cui investire: formazione per le aziende e ma anche per gli addetti agli uffici turistici degli enti pubblici; accessibilità dei territori (infrastrutture e collegamenti viari ma anche totale digitalizzazione dei territori rurali); promozione coordinata e difesa del made in Italy contro le speculazioni dell’italian sounding e dei falsi prodotti tipici.
Un altro aspetto importante su cui secondo Città del Vino non bisogna abbassare la guardia, ma anzi far sentire forte e chiara la voce a Bruxelles, riguarda la distinzione del vino dagli altri alcolici e la promozione del bere moderato e responsabile. “Non possiamo permettere – conclude Radica – che misure come il nutriscore o azioni di giusta lotta al cancro e ad altre malattie mettano il vino sullo stesso piano dei danni provocati alla salute dal fumo delle sigarette, quando è risaputo che un consumo moderato di vino, al contrario, può portare benefici alla persona; un comparto così importante deve essere tutelato non solo per il valore che ha dal punto di vista economico, ma anche perché portatori di valori e di identità culturali che fanno dei nostri territori del vino mete turistiche apprezzate dal mondo intero”.