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Le esperienze, nuova pietra miliare per il Destination Marketing

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In base a quanto riportato dalla recente ricerca di TrekkSoft, fornitore di servizi software per tour e attività, il 56% delle organizzazioni di marketing di destinazione concentra il proprio budget su attività legate al digitale - e la maggioranza di esse prevede di aumentarlo nel corso del 2017. Tra le 61 organizzazioni che hanno partecipato alla ricerca, il Nord America supera l’Europa del 7% in termini di spesa nel digitale attuale.

Tuttavia, nonostante il crescente passaggio al mondo online, il 73% delle organizzazioni afferma  che è richiesto “un impegno considerevole” per mantenere la propria organizzazione rilevante dal punto di vista digitale. 

Nel 2016, l’insufficienza di tempo è stata la difficoltà incontrata dalle DMO nel contesto delle strategie digitali, seguita dalla continua sfida a rimanere rilevanti per il consumatore al momento della pianificazione del viaggio. Le organizzazioni prevedono che la mancanza di tempo sarà nuovamente una sfida nel 2017 ma – forse ottimisticamente - con un peso minore rispetto al 2016.

Secondo la ricerca di TrekkSoft, vi è una parola che si ripete ancora e ancora quando si parla delle modalità in cui le DMO possono suscitare interesse nei visitatori: le esperienze. Infatti, il 56% delle organizzazioni considerano le esperienze la “parte vitale” del loro marketing di destinazione; il 37% afferma che sono “abbastanza importanti” e un “unique selling proposition” (proposta unica di vendita - USP) per la regione. Nessuna organizzazione considera le esperienze essere “non troppo importanti”.

Il 65% delle organizzazioni nella ricerca afferma di avere attivato un sito web in grado di ricevere prenotazioni automaticamente processate online. Strutture ricettive e attività sono gli elementi che hanno maggior probabilità di essere prenotate online mentre i ristoranti sono considerati perlopiù come fonti di finanziamento.

I consumatori cercano esperienze, non più “cose” quando viaggiano. Nel 2017, possiamo attenderci il riflesso di questo nuovo fenomeno sulle strategie delle DMO, che assisteranno i fornitori nel passaggio online, anche riproponendo le attività locali dei fornitori stessi nel loro sito web dedicato alla destinazione; attualmente soltanto il 15% delle DMO offrono prenotazioni in tempo reale delle attività, afferma TrekkSoft. Tra i casi di studio nel report di TrekkSoft, viene presentato il modello della DMO Fjord Norway, esempio di best practice nell’educazione e nella promozione dei fornitori e della loro collaborare a livello locale, regionale e nazionale.

Per il 49% delle organizzazioni, la fase della pianificazione del viaggio è il momento fondamentale per raggiungere i clienti potenziali. Tuttavia, considerato il crescente affollamento dello spazio online, le DMO sembrano trovare difficoltà a differenziarsi e spiccare rispetto ai giganti dell’industria, le OTA e i motori di ricerca e metasearch quando si tratta di impattare il travel customer journey. Le organizzazioni che percepiscono questi player come concorrenti sono, infatti, meno di quelle che ci si aspetterebbe. Il 44% delle organizzazioni classifica Google tra gli strumenti che apportano valore piuttosto che come concorrente. Il 48% vede TripAdvisor come partner, il 51% è neutrale rispetto a Booking.com e agli altri siti di prenotazione delle attività come Viator.

Fonte: TrekkSoft Report 2017: “MAKING EXPERIENCES THE CORNERSTONE OF DESTINATION MARKETING”

Il report completo in formato digitale, recentemente pubblicato da TrekkSoft, è disponibile al link:  http://hubs.ly/H06Wt0j0

Nella foto : Alona Mittiga, Marketing Manager Italia Trekksoft