L'Oro di Danzica
Un evento organizzato dall'Ente Nazionale Polacco per il Turismo che ha raccontato le vicende di una città millenaria e il suo ruolo nella storia del suo Paese e dell'Europa, attraverso la sua più grande ricchezza, l'ambra
di Antonio Castello
Città libera, accogliente, per certi aspetti rivoluzionaria, ma soprattutto, ricca. Tutti questi aggettivi per Danzica, città situata sulla costa meridionale del Mar Baltico, nel nord della Polonia, alla confluenza del fiume Motława con la Vistola, la più grande città portuale e balneare del Paese, sono testimoniati dalla storia. Da quando, nel 997, considerata di recente la data della fondazione della città, da poco più di 2000 abitanti iniziò a crescere a dismisura, con l'arrivo di molti mercanti, fino a diventare uno dei porti della Lega Anseatica più importanti per il commercio e la pesca. Libera, la città lo è sempre stata, almeno dal 1224, da quando il Paese venne diviso in diverse province sotto la supremazia dell'Alto Duca di Cracovia, senza però comprendere il Ducato di Pomerania che stava acquistando sempre più indipendenza. Un diritto che rivendicarono più tardi, sul finire del XVIII secolo, dopo la prima spartizione della Polonia, gli abitanti di Danzica che combatterono ferocemente per restare indipendenti. Qualche anno più tardi, esattamente il 21 luglio 1807, Danzica venne perfino proclamata Repubblica. Fino ad arrivare ad un periodo a noi più vicino, il 1919, quando a seguito della sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale, le potenze alleate, nel Trattato di Versailles, decisero di creare la Città Libera di Danzica.
Una città indipendente e forte che ha saputo nel corso dei secoli imporre la propria personalità, dettando condizioni e modi del suo essere, una città che anche in tempi più recenti ha avuto la forza di ergersi a difesa dei diritti delle genti. Cosa sarebbe stata infatti, la storia dell'Europa del XXI secolo senza Danzica? La rivolta degli operai dei cantieri navali, l'insurrezione che ne seguì, la repressione e la morte di centinaia di manifestanti, fino alla costituzione, nel 1980, del primo sindacato libero ed indipendente del blocco sovietico che portò, neppure un decennio più tardi, alla caduta del regime comunista e alla caduta del muro di Berlino. Danzica dunque, come simbolo e rinascita non solo di un paese, ma di un intero continente.
Una città straordinaria che oggi sta cavalcando l'onda di un successo anche in campo turistico se è vero che in termini di arrivi sta superando perfino Cracovia, la città simbolo del turismo polacco. Rileggendo però, la storia della città e non solo dalla data della sua costituzione, quella indicata più sopra, ma dalle sue origini (recenti scavi archeologici hanno portato alla luce resti di costruzioni preromaniche del VII secolo), c'è da chiedersi anche, cosa sarebbe stata di Danzica se non fosse stata baciata dalla presenza nel suo territorio di un fossile, l'ambra, uno straordinario tesoro detto anche “l'oro del Baltico”, che ha fatto la sua fortuna economica, sociale e commerciale. Comunemente chiamata anche “pietra preziosa”, in realtà si tratta solo di un tipo di resina fossile, sottoposta per milioni di anni a processi geologici. Definita in questo modo, l'ambra sembrerebbe quasi una banalità, ma non è così: non a caso è protagonista di numerose leggende e per secoli il suo valore ha innescato conflitti tra la Polonia e i paesi confinanti. Chi si interessa di storia, avrà sentito parlare dell'irrisolto mistero della Camera d'Ambra (la preziosa decorazione della stanza regalata allo zar Pietro I) scomparsa alla fine del conflitto e delle infinite leggende polacche che testimoniano la sua preziosità e particolarità: per esempio quella dell'ambra enorme che giacerebbe sul fondo del lago nella città di Cartusia nella Pomerania oppure del fatto che Nerone fosse talmente affascinato dai giochi di colori che produceva, da usarla per illuminare la sua Domus Aurea.
Per raccontare la città e la sua storia, l'Ufficio del Turismo Polacco in Italia, in collaborazione con l'Istituto Polacco di Roma, l'Ente del Turismo di Danzica e il Comune di Danzica, hanno organizzato un evento che seguendo il “filo d'oro” ha portato alla ribalta, in una serata piacevole ed interessante, Roberto Polce, scrittore italiano, traduttore e guida turistica da anni residente a Danzica, che ha raccontato storia e aneddoti della città;Dorota Cenecka, artista, designer di gioielli d’ambra, autrice della collana ufficiale (rigorosamente in ambra!) del Sindaco della Città che oltre a raccontare l’ambra, ha mostrato dal vivo come viene lavorata; un gruppo di percussionisti di Danzica, il Trio Per Ka (Tomasz Myszk, Nikodem Wojtkiewicz, Mateusz Wiczyński), un energico e sorprendente complesso di percussioni fondato nel 2015 da musicisti formatisi presso l’Accademia di Musica “Stanisław Moniuszko” di Danzica che ha incantato il pubblico; il Goldwasser, liquore fatto a base di oli essenziali, erbe aromatiche e autentiche scaglie d'oro di circa 22 carati galleggianti nella bottiglia, creato secondo la leggenda da Nettuno stesso, che ha deliziato il palato dei numerosi ospiti, insieme ad alcune specialità del Baltico.