L’estate sicura e ricca di sorprese delle Città del Vino
Un’offerta di 460 territori “minori” per un turismo di prossimità e comunità alla riscoperta dell’Italia dei sapori e dei borghi, tra vigne e cantine, piccoli musei e splendide piazze
Il Presidente Floriano Zambon lancia un appello al Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “Se la campagna di vaccinazioni subirà l’accelerazione promessa a partire da giugno l’enoturismo può ripartire. Come l’anno scorso ci aspettiamo tanti italiani: siamo pronti ad accoglierli e a fargli scoprire tesori inaspettati. Siamo a disposizione delle istituzioni con il nostro pieno supporto”
Tutti ci speriamo: con l’arrivo della stagione calda e con l’aumento delle vaccinazioni la morsa del Covid potrebbe finalmente allentarsi, facendoci recuperare una quota di normalità. E se allora si tornerà a viaggiare, quanto meno internamente, questo favorirà la conoscenza dei territori rurali e “minori” dell’Italia, da nord a sud.
In previsione di questo scenario le Città del Vino lanciano un appello al ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, per considerare la centralità dei territori rurali, agricoli e vitivinicoli italiani, caratterizzati da campagne e paesaggi ben curati, da borghi non affollati e da una filiera di accoglienza enoturistica consolidata, tutti aspetti fondamentali per la ripartenza delle economie locali e della socialità, anche nel nuovo quadro di sicurezza sanitaria.
“Dobbiamo prepararci per tempo – sottolinea il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon – e siamo da subito disponibili a confrontarci con le istituzioni centrali per supportare la ripartenza e la riscoperta di tanti territori italiani poco conosciuti, ma che possono sorprendere un turista attento alla qualità dell’ambiente, ai valori delle piccole comunità e ai tesori culturali ed enogastronomici di cui siamo ricchi. La domanda di destinazioni aperte, sicure e non affollate - conclude Zambon – può incontrarsi perfettamente con l’offerta dei nostri territori”.