“Il mondo salverà la bellezza?”
Prevenzione e sicurezza per la tutela dei Beni Culturali - Roma – Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo – dal 13 luglio al 4 novembre 2021 - Ideazione e organizzazione: Centro Europeo Turismo e Cultura - Curatela: Vincenzo Lemmo
Oggi 12 luglio alle ore 17,00 presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo sarà inaugurata la Mostra dal titolo: “IL MONDO SALVERA’ LA BELLEZZA?” – Prevenzione e sicurezza per la tutela dei Beni Culturali.
L’evento è ideato e organizzato dal Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma diretto da Giuseppe Lepore in sinergia con la Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio Culturale MiC, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo diretto da Mariastella Margozzi.
In un momento così particolare e delicato, nel quale tutto il mondo si trova a convivere con una pandemia cercando gli strumenti per poter vincere questa “guerra invisibile”, è sembrato opportuno mettere in risalto come la bellezza, intesa come il meglio della produzione artistica e spirituale, sembri essere l’unica arma utile a salvare le nostre coscienze e saziare il nostro innato desiderio di bello. In un certo modo oggi sembra necessario che la bellezza salvi il mondo. Ma siamo in grado, noi, di salvaguardare questo prezioso bene? E in che modo mettiamo in sicurezza questo immenso patrimonio, del quale siamo custodi, per poterlo tramandare nel futuro? Rivisitando il concetto, ci chiediamo: il mondo salverà la bellezza?
Da questa domanda è nata l’idea di realizzare questa mostra, che vuole essere non solo una esposizione di reperti recuperati dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri diretto dal Generale di Brigata Roberto Riccardi, da anni in prima linea nella difesa dei nostri tesori storico-artistici, ma anche – ed è una novità assoluta, nel panorama delle mostre – la presentazione dei sistemi di prevenzione e salvaguardia adottati dai Musei e dai luoghi della cultura di appartenenza statale con il coordinamento della Direzione Generale Sicurezza del Patrimonio culturale del MiC diretta dalla Dott.ssa Marica Mercalli. L’esposizione sarà divisa in diverse sezioni, all’interno delle quali il visitatore sarà accompagnato alla scoperta di storie di recuperi, salvaguardia e tutela presentate in modo narrativo e per immagini.
La scelta del materiale esposto, con opere importanti attribuite ad artisti come Brueghel, all’ambito del Veronese e affascinanti reperti come un frammento dell’obelisco collocato a Montecitorio, frutto del lavoro svolto dal Comando TPC dell’Arma dei Carabinieri, rispecchia proprio quest’idea di percorso narrativo. Una sezione sarà quindi dedicata al recupero dei Beni Culturali e alle indagini che hanno permesso la restituzione di oggetti illegalmente sottratti e la loro successiva messa in sicurezza. Si potrà rilevare come oggi il mondo del web rappresenti un canale di diffusione e smercio di tali oggetti, ma anche un alleato per la loro difesa nel contrasto dei traffici illeciti grazie alla creazione di banche dati.
Salvare l’arte vuol dire anche salvare l’integrità del nostro “tesoro”, non permettendone l’uscita dai confini nazionali. Questo difficile lavoro viene svolto con costante impegno dagli Uffici Esportazioni del MiC che, in stretta collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, controllano il movimento e la compravendita di oggetti d’arte, impedendo una tragica emorragia culturale. Anche in questo caso l’utilizzo delle piattaforme web, la creazione di banche dati e il monitoraggio continuo delle aste nazionali e internazionali, svolgono un ruolo molto importante.
Proteggere l’arte e la sua bellezza significa intervenire in scenari di emergenza dove il lavoro di salvaguardia diventa urgente e delicato. Importante è l’impegno del MiC e del Comando TPC dei Carabinieri in aree del territorio nazionale interessate da eventi sismici e altre calamità naturali grazie all’istituzione dei Caschi Blu della Cultura. I recenti terremoti dell’Abruzzo, del Lazio, delle Marche e dell’Umbria hanno messo in luce criticità, ma sono anche stati un ottimo campo di addestramento e il modello, d’intesa con la Protezione civile italiana e con l’UNESCO, è stato esportato in vari Paesi esteri. Forte è anche la volontà dell’esposizione di rendere fruibili per tutti le storie e il messaggio di speranza: il percorso sarà infatti arricchito da pannelli e didascalie in scrittura braille e da riproduzioni in rilievo delle opere per i non vedenti. Analizzando i diversi aspetti presentati nella mostra, si può concludere che il mondo, la nostra società civile, salverà la bellezza contenuta nei beni dell’arte e della cultura, simboli della nostra identità.