Estate 2016: cresce la capacità di spesa prevista
Ma meno Italiani (ed Europei) andranno in vacanza
16° edizione del barometro Vacanze Europ Assistance - Ipsos
Le vacanze estive sono da sempre un tema intoccabile per gli Italiani, una certezza che, in linea con una tendenza che riguarda tutta Europa, sembra messa in discussione dai risultati dell'ultimo Barometro Vacanze Europ Assistance e Ipsos.
Meno vacanzieri ma con una capacità di spesa più alta. Se si registra un vero e proprio balzo nella capacità di spesa pianificata per la prossima estate che si attesta sui € 2.045 pro capite (contro i 1.708 del 2015), sono in calo gli italiani che dichiarano di avere precisi programmi per l'estate: poco più di un italiano su 2 (52%), contro il 60% del 2015. Non è un caso che l'Italia risulti prima tra coloro che pensano di rinunciare ad andare in vacanza, il 35% su una media europea del 18%.
Realizzata da Ipsos per il Gruppo Europ Assistance su un campione di 3.000 europei (francesi, tedeschi, italiani, spagnoli, belgi e austriaci), l'indagine telefonica, giunta quest'anno alla sedicesima edizione, mira a presentare una stima annuale delle intenzioni di vacanza dei cittadini dei paesi interessati, nonché le motivazioni alla base delle loro scelte, le mete e le tipologie di viaggio preferite. L'indagine del 2016 è stata condotta anche negli Stati Uniti e in Brasile con l'intento di comparare le intenzioni e le modalità di vacanza di queste aree con quelle dei paesi europei coinvolti (campione di 750 individui intervistati online per ciascun paese).
Una percentuale maggiore di europei non andrà in vacanza quest'estate
Dopo la ripresa dello scorso anno, le intenzioni di vacanza per la prossima estate registrano una riduzione significativa nella maggior parte dei paesi europei. Se l'Italia si ferma al 52% (-8%), la tendenza al ribasso è forte anche negli altri paesi: -7 punti in Germania (55%), -11 punti in Spagna (49%), -10 punti in Belgio (47%) -6 in Francia (57%). Fa eccezione l'Austria, che registra un tasso pressoché invariato rispetto allo scorso anno (63%, +1 punto).
Il calo del potere di acquisto in alcuni paesi europei ha un effetto diretto sul budget destinato alle vacanze dei nuclei familiari più modesti
Il budget per le vacanze risulta essere una delle voci del bilancio familiare più difficili da mantenere per gli europei meno abbienti. Il 21% degli artigiani e dei pensionati dichiara che ne farà a meno nel 2016, contro un contenuto 11% dei dirigenti e 13% dei dipendenti.
La tendenza è più evidente nell'Europa meridionale e vede l'Italia il paese con la più alta incidenza di rinunce: quest'anno il 35% degli italiani e il 26% degli spagnoli dichiara di non potersi permettere le vacanze, contro il 20% dei francesi e il 15% dei belgi. Al contrario, solo il 6% dei tedeschi e degli austriaci si troverà in questa situazione.
Meno vacanze ma con una maggiore capacità di spesa per i paesi dell'Europa meridionale: ad emergere in questa speciale classifica è proprio il dato Italiano. È di € 2.045 il budget previsto dagli italiani che andranno in vacanza (+337€ rispetto al 2015) seguito da quello spagnolo pari a € 1.886 (+167€). Si tratta tuttavia di importi inferiori rispetto al budget medio europeo (2.247€).
I paesi dell'Europa settentrionale registrano una ricchezza maggiore: al primo posto gli austriaci, con un budget di 2.727€ (+117€), seguiti da tedeschi (2.468€, stabile) e belgi (2.412€, stabile).
La vacanza? Nel mio Paese. Il turismo locale aumenta considerevolmente in Italia e nei paesi del Mediterraneo, che restano una destinazione attraente anche per i turisti dell'Europa settentrionale. In cima alle preferenze c'è l'Italia
Vacanze in casa, è questo ciò che gli Italiani sembrano voler evidenziare se ben il 74% di loro (+12 punti rispetto al 2015) dichiara che trascorrerà le vacanze nel nostro Paese. Una tendenza in linea con la crescita del dato in tutti i Paesi del Mediterraneo: il 64% dei francesi ha in programma di trascorrere le vacanze in Francia (+7 punti rispetto al 2015); allo stesso modo il 69% degli spagnoli (+4 punti).
I tedeschi (36%), i belgi (39%) e gli austriaci (51%) continueranno a preferire anche quest'anno destinazioni situate nell'Europa meridionale.
Italia, Spagna e Francia sono i tre paesi che esercitano la maggiore attrattiva sugli europei con il bel Paese che la spunta sui concorrenti grazie al 24% delle preferenze contro il 19% della Spagna e il 21% della Francia. L'Italia, come da tradizione, rimane la meta più apprezzata dai turisti tedeschi e austriaci (il 27% ha intenzione di recarsi nel nostro paese).
Quello che conta è scegliere la meta giusta. Italiani tra i meno preoccupati dal rischio di attacchi terroristici. Timore che rimane alto ma non crescente in tutta Europa.
Sebbene il rischio di attacchi terroristici sia uno dei principali fattori presi in considerazione nella scelta della destinazione delle proprie vacanze, il livello di preoccupazione dichiarata varia in modo significativo da paese a paese. Questo fattore pesa maggiormente sulle scelte di spagnoli (47%), tedeschi (43%) e austriaci (43%). In Francia e in Italia le percentuali sono leggermente inferiori (37%), mentre è il Belgio a registrare quella più bassa (23%).
In considerazione del rischio di terrorismo, quest'anno alcuni paesi o zone del mondo in particolare verranno evitati dai viaggiatori europei al momento di scegliere la propria meta: Nord Africa e Maghreb (29%) e Turchia (24%).
Le destinazioni evitate dai vacanzieri a causa del rischio di terrorismo variano da paese a paese:
- il 47% dei francesi e il 21% degli spagnoli e degli italiani che tengono conto del rischio di attacchi terroristici eviteranno principalmente l'Egitto e i paesi del Maghreb (47%),
- tedeschi, belgi e austriaci dichiarano per la maggior parte di rinunciare a recarsi in Turchia (rispettivamente il 40%, il 32% e il 33%).
Vacanze e virus Zika: un rischio ritenuto serio dai brasiliani, europei preoccupati in misura minore.
Il 54% dei brasiliani che prevedono di fare le vacanze si dimostra attento al rischio di infezione da virus Zika: per questi viaggiatori si tratta di un fattore determinante nella scelta della propria destinazione, in considerazione della notevole diffusione della malattia nel paese.
Sebbene in misura minore, anche americani ed europei tengono conto di questo rischio nella scelta della meta delle proprie vacanze (rispettivamente il 20% e il 25%). In Europa, ad essere preoccupati sono soprattutto gli spagnoli (34%).
Sempre a livello europeo, le donne sono più preoccupate degli uomini (29% vs 22%), così come lo sono i giovani tra i 25 e i 34 anni (38%).
Europa vs America: differenze culturali significative nel tipo di meta ricercata
Una costante dell'indagine: ogni anno gli europei dichiarano di essere attratti dal mare (67% nel 2016) molto di più che dalla montagna (20%), dalla campagna (17%), dalle città (17%) o da vacanze itineranti (17%).
Sebbene anche gli americani e i brasiliani prediligano le vacanze al mare (rispettivamente il 44% e il 52%), in media sono molto più attratti da altre destinazioni: il 26% degli americani e il 18% dei brasiliani trascorreranno le prossime vacanze estive in montagna, il 27% e il 32% rispettivamente le passeranno in campagna mentre il 24% e il 31% rispettivamente faranno una vacanza itinerante.
La differenza principale riguarda i soggiorni in città: il 43% degli americani e il 42% dei brasiliani ha in programma un viaggio in città per le prossime vacanze estive.
Tipo di alloggio: l'hotel rimane la scelta principale degli italiani seguito dalle seconde case o dalla casa di amici e parenti
Il soggiorno in hotel rimane la scelta principale dei viaggiatori italiani (44%), un dato che si allinea alle risposte sul tipo di alloggio della maggior parte dei vacanzieri europei, americani e brasiliani. Le seconde case (case di vacanza di proprietà o quelle di amici e famiglia) sono la seconda scelta (un italiano su quattro), mentre una percentuale ancora bassa rispetto alla media dei paesi europei (24% su una media vicina al 30%) dichiara di avere intenzione di affittare un appartamento. Spicca, sulla scelta di questo genere di alloggio, il dato francese. Per la prima volta l'affitto di una casa vacanze sarà l'alloggio principale (38% dei francesi), una tipologia di vacanza molto meno diffusa negli Stati Uniti e in Brasile (18% rispettivamente).
Lavoro e social: sempre connessi oppure ci si concede una pausa? Solo il 68% degli Italiani dichiara che riuscirà a staccare completamente
A seconda del paese, i risultati del barometro evidenziano differenze significative relativamente al tempo dedicato al lavoro. I tedeschi tendono più di tutti a staccare totalmente dal lavoro durante le vacanze: l'80% degli interessati dichiara infatti che non si occuperà assolutamente della propria attività professionale. Tale percentuale è inferiore di 10-15 punti negli altri paesi europei: 69% in Francia e Spagna, 68% in Italia, 65% in Austria. Tra i belgi, solo il 56% dei vacanzieri ha intenzione di staccare completamente dal lavoro.
Oltreoceano, la tendenza è diversa tra i due paesi interessati dall'indagine: mentre tra i brasiliani è simile a quella della maggior parte degli europei (67%), gli americani sono invece i meno propensi a dare un taglio netto al lavoro durante le vacanze (53%).
E i social network? L'uso dei social network non cambia particolarmente durante l'estate e quasi due italiani su tre dichiarano che continueranno ad utilizzare quelli generici (Twitter e Facebook) durante le vacanze estive in maniera invariata rispetto al solito.
Le tendenze sono simili nel resto d'Europa: durante le vacanze, solo il 28% dei tedeschi resta connesso ai social agli stessi livelli degli altri momenti dell'anno, mentre la media europea è pari al 39%. Sotto questo aspetto, le abitudini degli europei sono molto diverse da quelle di americani e brasiliani, che per il 60% e il 65% rispettivamente sentono comunque la necessità di collegarsi ai propri social anche durante le vacanze.
In termini di utilizzo, sono evidenti le differenze generazionali: i viaggiatori con meno di 35 anni si tengono più in contatto con la propria rete rispetto a chi ha più di 35 anni (47% vs 33%), anche se 1 giovane su 2 (53%) ha dichiarato di sentire il bisogno di disconnettersi durante le vacanze.