Energie rinnovabili. No sul suolo agricolo
Città del Vino aderisce alla raccolta di firme promossa da Coldiretti Veneto. Già nel 2007 con l’aggiornamento dei Piani Regolatori delle Città del Vino l’Associazione aveva preso un’analoga posizione
Il Presidente Floriano Zambon: “Si alle fonti alternative ma in equilibrio con il sistema agroambietale e senza compromettere il paesaggio”
Guardando ai dati della ricezione turistica, pronta a costruire nuove modalità di fruizione del territorio attraverso formule d'accoglienza ed esperienza tra vigneti, come degustazioni all’aperto e itinerari tra i borghi storici custodi di biodiversità, l’Associazione Citta del Vino esprime condivisione per l’iniziativa promossa da Coldiretti Veneto per la tutela del suolo agricolo.
"La produzione di energia pulita e' il contributo che ognuno puo' dare per migliorare l'ambiente ma i pannelli solari possono trovare posto sui tetti dei capannoni dismessi, nelle ex cave e in aree marginali - sottolinea il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon (nella foto) -. Diamo atto della svolta verde intrapresa dagli agricoltori gli stessi che curano anche le viti che disegnano colline e pianure in veneto e in tutta Italia. Hanno adottato modelli virtuosi legati all'economia circolare. Questa e' una scelta equilibrata per sviluppare un rapporto armonioso con il sistema agroambientale - dice Zambon -. Occorre piuttusto riqualificare e creare nuovi sentieri, piste ciclabili, itinerari, corridoi green, investire dunque sulla bellezza del paesaggio. Anche le istituzioni locali devono essere messe in condizioni d’esercitare il loro ruolo oggi più strategico che mai per lo sviluppo di un turismo del vino più intelligente, sostenibile e rassicurante, la modalità ideale per raccogliere le nuove sfide della nuova agenda economica, rispettosa dell’ambiente e delle comunità. Per questo l’appello alla tutela della campagna dai pannelli solari è pienamente condivisibile”, conclude Floriano Zambon.
La posizione di Città del Vino non è nuova in questo campo. Già nel 2007 fu elaborata una revisione del cosidetto "Piano Regolatore delle Città del Vino" che dal 1998 indica alle amministrazioni locali le buone pratiche di gestione del territorio attraverso una pianificazione equilibrata sia delle aree urbane sia di quelle agricole; in questo caso Città del Vino indicava con chiarezza di limitare l'uso ai fini energetici dei terreni agricoli, in particolare mettendo in guarda da una incontrollata proliferazione di impianti fotovoltaici che avrebbero potuto danneggare la qualità del paesaggio, sopratutto quello vitivinicolo.