Chiara d’Assisi e Luisa Jacques, la libertà della fede
L’11 agosto la Chiesa fa memoria di Chiara d’Assisi, giovane e ricca figlia della nobiltà umbra conquistata dall’esempio di Francesco, fondatrice dell'Ordine femminile delle «povere recluse» chiamate in seguito Clarisse. «Sognava un sogno più alto e profondo, vivere tutta per Cristo, povera come lui, ma anche libera. Libera come quel pazzo di Francesco»: padre Nazareno Fabretti (1920-1997), voce libera e autonoma del mondo cattolico in anni difficili, frate francescano, scrittore e giornalista, così tratteggia con il suo stile inconfondibile e diretto la figura di Chiara d’Assisi, a cui nel 1978 dedicò il libro Chiara riproposto pochi mesi fa da Edizioni Terra Santa. «Scrivere di lei – soprattutto per presentarne la vita nel modo più semplice e popolare oggi ancora possibile – significa, inevitabilmente, riscrivere, in gran parte, la vita di Francesco» spiegava padre Nazareno. Dopo Francesco, pubblicato da Edizioni Terra Santa nel 2018 in nuova edizione, con prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi, vien riproposto questo «profilo “povero” (...) il più possibile lontano dal semplicismo leggendario e agiografico e dai difficili problemi della critica storica», perché «Chiara sta a Francesco come la luna sta al sole».
Figlia spirituale di santa Chiara è suor Maria della Trinità (1901-1942), al secolo Luisa Jaques, clarissa a Gerusalemme, considerata una delle grandi mistiche del XX secolo. I suoi scritti, apparsi anche in francese, fiammingo, inglese e tedesco, sono patrimonio della spiritualità cristiana. Edizioni Terra Santa hanno pubblicato Colloquio interiore. Dalla conversione all’ascolto della voce divina, con prefazione di Hans Urs von Balthasar, il grande teologo svizzero creato cardinale da san Giovanni Paolo II pochi giorni prima della sua morte nel 1988. Figlia e sorella di missionari calvinisti svizzeri, Luisa Jaques nacque in Sudafrica all’inizio del Novecento. La malattia e «una lunga catena di sacrifici e di lotte inutili» l’avevano allontanata dalla fede, fino a ritenere che Dio non esistesse e che la vita non valesse la pena di essere vissuta. Tuttavia, al culmine della disperazione, nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 1926, una chiamata misteriosa e irresistibile rovesciò la sua esistenza. In un momento Dio era diventato una certezza. Ma cosa voleva dire? A forza di interrogarsi e impegnarsi nell’ascolto docile del Signore, Luisa tracciò il suo cammino. Scoperta la sua vocazione di clarissa, la perseguì con generosità e sacrificio fino a realizzarla nel 1938 con il suo ingresso nel monastero di Santa Chiara di Gerusalemme, dove divenne suor Maria della Trinità. Si offrì a Dio con voto di vittima e morì serenamente il 25 giugno
1942. Il volume Colloquio interiore, scritto per ordine del suo confessore, raccoglie i pensieri che la voce divina faceva risuonare dentro di lei.
Per sapere di più sulla figura di questa grande mistica è possibile leggere, sempre pubblicata da Edizioni Terra Santa (2019), la biografia Come un respiro. Cammino spirituale di Luisa Jaques - Suor Maria della Trinità, Clarissa di Gerusalemme scritta da monsignor Selim Sayegh, vescovo ausiliare e vicario patriarcale emerito per la Giordania, nonché la meditazione sulla Via Crucis È l’amore che conduce alla follia della croce (2013), per rivivere insieme a suor Maria della Trinità i misteri della Passione di Cristo, che lei stessa meditava tutte le mattine dal coro del monastero, a Gerusalemme.