I Traumi Osteoarticolari: Consigli per chi Viaggia dal Dottor Stefano LOVATI
I traumi osteoarticolari rappresentano un’ evenienza assai frequente per chi pratica sport e per coloro che interpretano un viaggio come momento per effettuare attività ginnico sportive. Di seguito alcune delle più frequenti patologie che possono verificarsi lontano da casa.
CONTUSIONI: conseguenza spesso di un trauma diretto, possono esitare in ecchimosi o ematomi. Il risultato clinico è dolore nella regione anatomica interessata e impotenza funzionale momentanea. In questi casi è consigliato apporre del ghiaccio (possibilmente non sintetico ma di freezer) ad intermittenza (20 min. ogni due ore), assumere un antinfiammatorio non steroideo ogni 12 ore, e d osservare un riposo articolare. Nell’immediato (48-72h), sconsiglio l’utilizzo di creme e pomate. Tale procedura terapeutica e’ indicata anche nelle distrazioni e stiramenti muscolari.
Molte persone pensano che il ghiaccio vada messo il più a lungo possibile, e questo rappresenta un errore in quanto si raggiunge un grado di vasocostrizione eccessiva e clinicamente dannosa.
DISTORSIONI: Sono lesioni della capsula e dei legamenti articolari spesso dovute ad una esagerata escursione dei capi articolari. Le articolazioni più colpite sono la spalla, il ginocchio e la caviglia. La sintomatologia e’ rappresentata da dolore intenso, limitazione funzionale, gonfiore. La terapia si basa sull’apposizione di ghiaccio (sempre a intermittenza), e sulla assunzione di antinfiammatori. Consiglio uno scarico articolare (se interessa gli arti inferiori) attraverso l’utilizzo di bastoni canadesi. A volte si rende necessario un bendaggio compressivo o uno steccaggio rigido (es. distorsioni dita), avendo però cura di non interferire con la normale e fisiologica vascolarizzazione periferica.
Nelle distorsioni di una certa entità, si consiglia di eseguire se possibile, una radiografia standard per escludere fratture post distorsive.
FRATTURE: Può rappresentare un serio evento traumatico. Quando si sospetta una interruzione ossea è bene recarsi al più vicino ospedale per eseguire una accertamento radiografico che indirizzerà sulla più idonea terapia da seguire. Non effettuare mai manovre che potrebbero peggiorare il quadro patologico. Tentare di steccare momentaneamente il distretto interessato, tranquillizzare il paziente, e trasportarlo in ambiente sanitario. Nelle fratture scomposte (fratture non allineate), si consiglia (se possibile), di eseguire l’intervento chirurgico nell’ospedale del posto avendo cura di suggerire ai sanitari di effettuare una adeguata copertura antibiotica e una terapia anticoagulante.
Se si viaggia in aereo, mettere al corrente dell’accaduto la compagnia la quale provvederà all’impiego di una lettiga per gli spostamenti, e all’occupazione dei posti anteriori per il volo. Anche se non si esegue una procedura chirurgica, consiglio sempre una terapia anticoagulante immediata.
LUSSAZIONI: E’ lo spostamento permanente delle superfici articolari; quando è temporaneo si parla di sublussazioni. Le lussazioni più frequenti coinvolgono l’articolazione della spalla, per cui il soggetto si trova nella impossibilità di muovere correttamente l’articolazione. Il trattamento è la riduzione tempestiva della lussazione attraverso appropriate manovre in ambiente ospedaliero. Non tentare di ridurre la lussazione se non si conoscono i metodi. Successivamente l’articolazione lesa viene immobilizzata utilizzando tutori o fasciature idonee.
Nelle frequenti FRATTURE COSTALI, una volta escluso un coinvolgimento polmonare (molto raro), attraverso una radiografia, il trattamento è puramente antalgico attraverso l’utilizzo di farmaci antidolorifici. Il dolore più acuto è quando si assume la posizione sdraiata, per cui è consigliabile dormire in posizione semiseduta. Il dolore può durare anche 30 giorni.
Per i viaggi lunghi in aereo in presenza di contusioni, distorsioni o comunque gonfiori e versamenti post-traumatici, consiglio di assumere una compressa di ac. acetilsalicilico (aspirina) come antiaggregante vascolare un’ ora prima della partenza, e di bere molta acqua.
Dottor Stefano Lovati